Sport

Lo Sport
Occorre partire da un rilevamento dei bisogni e dall’individuazione del nostro campo di attività: cosa intendiamo quando diciamo “ sport”? Agonismo, tempo libero, benessere della persona, fitness? E inoltre: quanti praticano sport rispetto all’intera popolazione , e questa pratica deve essere incentivata per i suoi molti aspetti positivi ?
A Ronciglione molti gruppi ed associazioni usano delle strutture appropriate per ogni disciplina ed ogni disciplina ha sportivi di livello sia agonistico che amatoriale.
Per una amministrazione, programmare lo sport significa costruire un piano per l’utilizzazione delle strutture esistenti? Oppure lavorare per la crescita del numero degli sportivi, o forse ancora si intende puntare alo sport agonistico come strumento capace di trainare interesse ed attenzione?
E inoltre, il ruolo della pubblica amministrazione si deve limitare a fornire attrezzature, a coordinare i gruppi o deve essere una attività promozionale dello sport come mezzo del benessere della persona?
A chi per primo rivolgere l’attenzione? Allo sport più diffuso, al più popolare o alla pratica che privilegia i giovani?
Perché così tante squadre di calcio e poco spazio per l’ Atletica? Quale è il ruolo dell’amministrazione? Può e deve rispondere solo in base al numero degli iscritti alla disciplina sportiva ?
Il gruppo ” softair”, ad esempio, che ha centinaia di ragazzi che vivono la disciplina nei nostri boschi può essere ignorato?
E’ indubbio il valore di un campione sportivo: la sua figura è capace di far appassionare persone lontane dalla disciplina; quel campione dovrà avere sempre un momento annuale di promozione dello sport , momento in cui si mostrino le eccellenze – quale sia il loro livello – per questo bisognerebbe ideare un evento dedicato , quasi per raccontare alle matricole la propria esperienza.
La disciplina sportiva ha bisogno di strutture e fondi, e quindi, cosa suggerire all’istituzione sportiva? Innanzitutto un bilancio sociale , con un incontro aperto con l’utenza, un sondaggio , uno studio che rilevi la domanda.
Certo occorre distinguere l’agonismo con le sue particolari esigenze, e le richieste del cittadino-sportivo che ha un diritto allo sport indipendentemente dal numero del suo gruppo o della disciplina scelta.
Lo sport è per tutti, l’amministrazione comunale è diversa da una federazione, e più di questa deve promuovere lo sport; certo dovrà spiegare i suoi interventi, sia ai 300 tesserati del calcio, come ai 5 di atletica, ma questo deve essere realizzato con delle scelte frutto del rilevamento costante e ciclico di esigenze, in una modalità che sappia modificare le scelte fatte.
E la promozione? Se lo sport è salute fisica e benessere, questo deve essere promosso, nella promozione più che denaro serve l’attenzione alle eccellenze, organizzare momenti dedicati, costruire il senso della partecipazione.
Quale tavolo dovrà pensare e decidere scelte ed impegni? Non è pensabile azzerare l’esistente, ma nessuno può essere escluso dal momento di programmazione.
Quanto ai finanziamenti l’amministrazione impegna circa euro….., oltre la manutenzione degli immobili, dovranno essere aumentati i fondi come trovate misure capaci di migliorare l’efficacia delle strutture: tutti devono allenarsi di sera con l’ illuminazione (che in tempi di crisi costituiscono uno spreco evitabile o ridimensionabile) ?

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