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Avviare il proprio strumento di governo del territorio è per ogni amministrazione un momento impor-tante perché in esso si dovrebbero leggere le politiche di sviluppo che si perseguono e le forme di regolazione affinchè queste si attuino.
Ma sappiamo anche che la costruzione di “piani” è spesso imbrigliata nelle pieghe delle prassi burocratiche, nei procedimenti, piani di settore, vincoli e quant’altro.
Uscire da queste logiche non è facile perché ai mutamenti legislativi, ai nuovi metodi e strumenti di governo del territorio dovrebbero corrispondere paralleli cambiamenti culturali, semplificazioni pro-cedurali, snellimento burocratico per un sempre maggiore avvicinamento tra chi “pianifica” il bene pubblico e la società che di quel bene è il primo tutore e gestore.
In questa direzione va la nostra proposta coniugare Piani Programmi e Territorio per avvicinare il cittadino al mondo delle politiche pubbliche e delle programmazioni..
Con questo dibattito intendiamo sollecitare l’avvio di una nuova fase di concertazione per la costruzione del Piano Territoriale, è quindi l’esito di una grande riflessione collettiva sul nuovo modello di sviluppo che questo comune vuole darsi e che ha come prima centralità dare valore al territorio e alle sue identità e specificità. Questo processo avvierebbe l’apertura di una logica di scambio e valorizzazione identitaria del territorio.
la copianificazione a scala vasta: i diversi livelli di pianificazione necessitano di visioni ad ampia scala in quanto è difficile trovare una soluzione ai problemi locali se non in un corretto rapporto con una scala più vasta quale quella sovracomunale.
Alcuni punti per avviare la discussione:
1. ricognizione dello stato di fatto per la costruzione del Quadro Conoscitivo che raccoglie le informazioni e i dati sulle conoscenze a largo spettro del comune come inserito nella provincia in ogni campo (ambientale, economico, demografico ecc.);
2. tutela dell’ambiente, della natura, delle bellezze naturali, degli habitat con caratteri specifici e recepimento delle tutele di livello comunitario;
3. difesa del suolo e della sicurezza degli insediamenti con particolare riguardo al rischio geologico, idraulico e idrogeologico;
4. tutela e valorizzazione del patrimonio agro-forestale e dell’agricoltura specializzata;
5. prevenzione e difesa dell’inquinamento;
6. controllo delle aree soggette a pericolo di incidente rilevante per la presenza di talune attività
7. individuazione di parchi e riserve naturali nonché zone con particolari valenze paesaggistiche e naturalistiche da tutelare;
8. individuazione di una rete di connessione tra le aree naturalistiche protette, i biotopi, le aree relitte naturali, i fiumi e le risorgive;
9. individuazione e perimetrazione del centro storico, delle ville, dei complessi e degli edifici di pregio architettonico, delle relative pertinenze e dei contesti figurativi;
10. obiettivi di assetto del territorio, dei sistemi di infrastrutture, delle attrezzature, degli impianti e degli interventi pubblici
11. pianificazione dei nuovi insediamenti industriali, artigianali, turistico-ricettivi
12. pianificazione coordinata tra Comuni
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