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L’unità elementare del bilancio è la risorsa per l’entrata e l’intervento per la spesa.
Il bilancio annuale di previsione, corredato dalla relazione previsionale e programmatica e dal bilancio pluriennale e accompagnato dalla relazione del collegio dei revisori, viene sottoposto all’approvazione del Consiglio che attua cosi il proprio ruolo di indirizzo strategico.
La responsabilità della gestione compete invece ai dirigenti preposti alle strutture amministrative dell’ente (cioè ai responsabili dei servizi);
i piani economico-finanziari: sono documenti che, per ciascuna opera pubblica finanziata con mutuo, accertano l’equilibrio della gestione dell’investimento.
a) le entrate sono classificate in titoli (secondo la fonte di provenienza), in categorie (secondo la tipologia dell’entrata all’interno della fonte di provenienza) e in risorse (in base all’oggetto dell’entrata individuata all’interno della categoria di appartenenza);
b) le spese sono classificate in titoli (in base ai principali aggregati economici), infunzioni (secondo la tipologia delle attività svolte dagli enti, per esempio istruzione pubblica), in servizi (in relazione ai singoli uffici e reparti organizzativi che gestiscono un complesso di attività, per esempio scuola dell’infanzia e scuola primaria) e ininterventi (secondo la natura economica dei fattori produttivi impiegati per ciascun servizio, per esempio personale e acquisto di beni di consumo).
Le spese sono classificate anche per programmi illustrati in un apposito quadro di sintesi del bilancio.
il piano esecutivo di gestione: è il documento definito dalla Giunta esecutiva dopo l’approvazione del bilancio annuale di previsione e prima dell’inizio dell’esercizio, con il quale sono determinati e affidati gli obiettivi di gestione, unitamente alle risorse finanziarie, umane e strumentali necessarie per raggiungerli, ai responsabili dei servizi i quali successivamente dovranno rendere conto dei risultati raggiunti.
Con tale documento si realizza la divisione dei ruoli e poteri tra l’organo di governo che approva il bilancio e i dirigenti ai quali compete la gestione delle risorse. A tal fine le entrate sono dettagliate in capitoli, gii interventi sono suddivisi in capitoli a seconda della natura economica dei fattori produttivi (per esempio: personale, acquisto dei beni di consumo, ammortamenti, prestazioni di servizi) e le spese dei servizi ripartite tra ì centri di costo (per esempio: centro bilancio e ragioneria, centro gestione del patrimonio) coinvolti nella realizzazione degli obiettivi. Sì tratta di un vero e proprio budget che può anche essere articolato a livello semestrale, trimestrale o mensile. Per i Comuni con popolazione inferiore ai 15 000 abitanti è facoltativo;
L’equilibrio economico deve essere inteso come eguaglianza fra risorse consumate (costi) e risorse affluite (proventi).
costi = proventi
La gestione può generare:
© un disavanzo economico, quando i costi sono maggiori dei proventi; ciò significa che l’azienda, avendo investito nel processo produttivo più risorse di quante ne sono affluite, si sarà indebitata e perciò nei successivi periodi dovrà destinare parte delle risorse al pagamento degli interessi e alla restituzione dei debiti anziché all’erogazione di servizi;
© un avanzo economico, quando i costi sono minori dei proventi; in tal caso l’azienda dispone di risorse da destinare al ripianamento di precedenti disavanzi o al miglioramento/incremento dell’attività erogativa;
© un pareggio, quando tutte le risorse affluite sono state impiegate nell’attività produttiva.
EFFICIENZA ED EFFICACIA
L’equilibrio economico, espresso in termini di eguaglianza fra costi e proventi, ènecessario ma non sufficiente per valutare l’aspetto economico della gestione.
È infatti necessario prendere in considerazione anche l‘efficienza e l’efficacia della gestione pubblica.
La valutazione dell’efficienza (rapporto fra output e input) è piuttosto difficile poiché la produzione dell’azienda pubblica non è collocata sul mercato e non genera ricavi da confrontare con ì costi; si deve perciò focalizzare l’analisi sui costi, sui tempi, sulla modalità operative dell’azione amministrativa.
Il giudizio sull’efficienza è quindi esprimibile confrontando:
© la produzione effettiva con quella programmata; © l’evoluzione della produzione nel tempo;
© la produzione di un’azienda con quella di un’altra (confronto nello spazio).
L’efficienza può essere espressa anche con indicatori che evidenziano la spesa per unità di servizio prodotto, le unità di servizio rese da ciascun addetto, la spesa del servizio per fruitore.
Solo così è possibile individuare eventuali carenze nello svolgimento dell’attività produttiva e porvi rimedio.
L’efficacia esprime il grado di raggiungimento degli obiettivi posti. Nel caso dell’azienda pubblica l’obiettivo è il soddisfacimento di taluni bisogni della collettività (sociali, assistenziali, di istruzione ecc.); dunque l’attività dell’azienda pubblica è efficace se soddisfa al massimo la domanda potenziale, se è apprezzata dagli utenti, se genera progressi socio-economici. Anche l’efficacia può essere espressa attraverso indicatori che, con riferimento a un dato bisogno, mettono a confronto le richieste soddisfatte e le richieste presentate dall’utenza.
IL rendiconto degli enti locali minori si compone di tre parti-
il conto del bilancio dimostra i risultati finali rispetto alle previsioni; si conclude con la dimostrazione del risultato contabile della gestione e dell’avanzo (disavanzo o pareggio) di amministrazione
Il conto economico evidenzia i componenti positivi e negativi dell’attività dell’ente secondo criteri di competenza economica. Presenta una struttura scalare, con le voci classificate secondo la loro natura e con la rilevazione di risultati parziali e del risultato economico finale.
Il conto del patrimonio rileva la consistenza del patrimonio al termine dell’esercizio evidenziando le variazioni intervenute nel corso dello stesso rispetto alla consistenza iniziale.
Al rendiconto sono allegati:
© la relazione della Giunta che esprime le valutazioni di efficacia dell’attività svolta, sulla base dei risultati conseguiti in rapporto ai programmi e ai costi sostenuti, i criteri di valutazione applicati, l’analisi e le cause degli scostamenti intervenuti rispetto alle previsioni;
© la relazione dei revisori dei conti che contiene l’attestazione sulla corrispondenza del rendiconto ai risultati della gestione nonché rilievi e proposte tendenti al miglioramento dell’efficienza, produttività ed economicità della gestione;
© l’elenco dei residui attivi e passivi distinti per anno di provenienza;
© la tabella degli indicatori finanziari ed economici che esprimono in modo sintetico l’autonomia finanziaria e impositiva, l’entità dei trasferimenti per abitante,l’indebitamento pro capite, la rigidità della spesa corrente, la velocità di gestione della spesa corrente, la redditività del patrimonio;
© la tabella dei parametri di efficacia e di efficienza dei servizi resi alla collettività: i primi rilevano la qualità dell’offerta in rapporto alle esigenze dell’utenza e la capacità dell’ente di soddisfare i bisogni dei cittadini, gli altri sono costituiti dal costo del servizio per cittadino o anche per unità di produzione
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