Giovani
E’ il 2012, non so se ve ne siete accorti. Mia nonna ha il digitale terrestre, mia madre non si ribella più se la informo di acquisti effettuati su internet, è addirittura possibile evitare la spiacevole esplosione sudoripara delle giornate di luglio/agosto in una posta gremita semplicemente pagando online le nostre personalissime gabelle. E’ il 2012, e internet è la più grossa rivoluzione culturale di sempre dopo il libro. In una decina di anni, da quando cioè si è diffuso a macchia d’olio ha contribuito a diminuire il gap culturale tra le masse più che il telefono e il personal computer suoi illustri genitori, tanto da essere allo stesso tempo prima un’invenzione e poi una scoperta.
E’ il 2012 eppure qualcuno sembra dimenticarsene. Ciò che accorcia le distanze e velocizza i pensieri sembra possa mordere, non tanto le dita di chi digita quanto chi di questi battiti percepisce il rumore. Il web è la più grande fontana cui abbeverare le nostre spugne cognitive, la risposta a molti perché e “Perché no ?”, ogni informazione è a portata di mano e i suoi sviluppi praticamente innumerevoli.
Siamo nel 2012 anche da noi eppure qualcuno sembra dimenticarsene, il paese ha bisogno di essere rinnovato, necessita di nuove energie, Ronciglione ha fame, ha fame di nuovo e i giovani sono da sempre il motore pulsante di ogni comunità, per la loro educazione sociale passa il futuro ma sopratutto il presente di tutta una cittadinanza e chi tenta di negare questo non è un politico ma un bugiardo. I ragazzi hanno il diritto, l’obbligo e anche il dovere di entrare a far parte in massa delle decisioni del paese, eppure c’è chi vede demoni con occhi di bragia a curare questo passaggio.
Quello che molti hanno scritto su queste pagine è stato dettato dalla rabbia per ciò che si è verificato nei giorni del carnevale, alcuni hanno usato termini forti ma tutti a mio modo di vedere con le loro parole hanno fatto una promessa, hanno chiesto e promesso di collaborare, anche se si tratti soltanto di portare una seggiola, con chiunque debba organizzare gli eventi in questo paese.
Ronciglione ha bisogno di aiuto, di un nuovo dialogo, ha bisogno di confronto perché il confronto è cultura e la cultura è innanzitutto rispetto anche se qualcuno a volte tentando di quantificarla se ne dimentica.